a cura di don Ezio Del Favero

64 – Più forte che la roccia

Ogni creatura ha il potere di dominarne altre, ma a sua volta può essere dominata.

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

In un paese, tra le rocce e il fiume, vi era una foresta pluviale. Un giorno, un giovane s’inoltrò in quella foresta e si arrampicò su di un albero in cerca di miele. All’improvviso un ramo cedette e il giovane precipitò fratturandosi una gamba. Seduto per terra, tenendosi tra le mani la gamba fratturata, il giovane si mise a urlare: «L’albero ha spezzato la gamba di un giovane forte come me! Non vi è nulla né nessuno più forte di quest’albero!». Sentendo ciò l’albero disse: «È vero, io sono forte, ma il vento mi piega e mi spezza. Non vi è nulla né nessuno più potente e più forte del vento!». Il vento, inorgoglito, si mise a soffiare forte, quando all’improvviso si sentì bloccare da una palizzata di tronchi di legno. E così disse: «La palizzata ha il potere di bloccare la mia forza. Non vi è nulla né nessuno più forte di una muraglia di legno!». La palizzata: «Ero convinta anch’io di poter contrastare qualsiasi forza, perfino quella del vento più impetuoso. Fin quando non mi sono sentita rosicchiare da un topolino, che poco a poco è riuscito a scalfirmi tanto da creare in me un grosso buco. Non vi è nulla né nessuno più potente di un topolino che arriva perfino a bucare una robusta muraglia di legno come me!». Il topolino: «Sono forte, è vero. Ma la mia forza è vana di fronte al gatto, che non esita a giocare con me fino ad annientarmi e a divorarmi. Non vi è nulla né nessuno più forte di un predatore pericoloso come il gatto!». Il gatto: «Finché si tratta di un topolino, senza dubbio sono più forte io. Ma quando qualcuno prende una corda e me la stringe al collo, impedendomi di muovermi e quindi di cacciare anche un semplice topolino, devo per forza riconoscere che non vi è nulla né nessuno più potente di una corda che stringe un collo e tiene prigioniere le cose e le creature!». La corda: «Per quanto robusta io possa essere e capace d’imprigionare anche le creature più forti, quando si presenta un coltello e mi taglia, devo ammettere che non vi è proprio nulla né nessuno più forte di un coltello che lacera!». Il coltello: «Anch’io ero convinto che non vi fosse nessuno più pericoloso di me, fin quando il fuoco non mi ha arroventato, dimostrando di essere più potente di me. Non vi è nulla né nessuno più forte del fuoco che arriva a sciogliere persino il ferro!». Il fuoco: «Io posso essere utile donando il mio calore, ma posso anche essere distruttivo, annientando tutto e tutti. So di essere molto potente, ma non il più forte. L’acqua per esempio, può spegnermi e quindi è più forte di me. Non vi è nulla né nessuno più forte dell’acqua che arriva persino a spegnere la potenza del fuoco!». L’acqua: «So di essere forte e potente. Anch’io, come il fuoco, posso favorire la vita delle creature ma posso anche danneggiala. C’è qualcosa che ha il potere di cavalcarmi e quindi di dominarmi come si fa con una bestia imbizzarrita. Non vi è nulla né nessuno più forte della canoa, che ha il potere di cavalcarmi e dominarmi!». La canoa: «Effettivamente ho il potere di dominare le acque, navigandone la superficie. Ma se dovessi trovare una roccia lungo il mio percorso, verrei immediatamente distrutta. Per quanto mi riguarda, posso affermare che non vi è nulla né nessuno più forte della roccia che spezza!». La montagna: «Io posso resistere al tempo, ai venti, al sole, all’acqua, al fuoco… Ma quando si avvicina a me il granchio e con le sue chele, pian piano, arriva a sbriciolarmi, allora mi rendo conto di non essere la creatura più forte. Non vi è nulla né nessuno più forte del granchio che con le sue chele arriva perfino a sminuzzare una montagna!». Il granchio: «Non ho mai pensato di essere così forte, anche perché, quando arriva l’uomo e mi cattura e poi mi spezza le chele, posso dire che è lui, l’uomo, l’essere più forte!». L’uomo: «Effettivamente, sarei tentato di sentirmi la creatura più forte dell’universo, se non fosse che a mia volta sono stato creato e quello stesso Creatore ha su di me e su tutte le creature il potere di vita e di morte. Posso affermare con certezza che nulla e nessuno è più forte del dio Zanahary, il Creatore, che ha su tutti noi il potere di creare e di distruggere, di far vivere e di far morire»…

_____________

La parabola, raccolta in Madagascar, è una specie di filastrocca sapiente, che richiama una sorta di ciclo vitale. Ogni creatura ha il potere di dominarne altre, ma a sua volta può essere dominata. Al vertice, all’inizio e alla fine di questo ciclo vi è un Dio, Signore e Creatore, che – secondo i Malgasci – stabilisce che in vita gli esseri viventi risiedano nel creato, dopo la morte le anime si rechino in cielo, mentre i corpi restino sulla terra»…