Domenica 28 gennaio 2024

Giornata di Avvenire

Oggi nel quotidiano cattolico una pagina dedicata alla nostra diocesi

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

Camminare insieme tra comunità,
una prova di fiducia

Si può raccontare una parabola del nostro vissuto ecclesiale locale, mentre condividiamo con le altre Chiese d’Italia il cosiddetto “cammino sinodale”. Abbiamo scelto la via del rinnovo degli organismi di partecipazione e comunione che proprio in questo anno pastorale 2023-2024 si sta compiendo. Si tratta della nostra “fase sapienziale”. In che senso? La fase sapienziale propone un “discernimento” ulteriore a partire da quanto le nostre comunità hanno manifestato ed elaborato con l’attivazione delle “conversazioni nello Spirito”. Ebbene è proprio il discernimento a caratterizzare la missione e a determinare i criteri di operatività dei Consigli pastorali.

In questo anno di rinnovo di essi la nostra comunità diocesana ha sentito il bisogno di sostare per riprendere fiato, rigenerare le energie e soprattutto per valorizzare le proprie risorse umane. Ogni rinnovo è un tempo propizio per attivare l’atteggiamento della fiducia, compagna necessaria nel cammino pastorale. La fiducia suscita e promuove il potenziale relazionale tra le persone, favorisce l’incontro e lo scambio tra le comunità e tra i vari gruppi e entità ecclesiali. Quanto è avvenuto nel vissuto ecclesiale diocesano è una “parabola della fiducia”. Le comunità parrocchiali si sono vicendevolmente cercate per avviare forme e processi di collaborazione nella vita pastorale.

Oggi il quadro che ne risulta mostra come la natura stessa dei nuovi Consigli pastorali sia mutata. Ogni Consiglio è costituito su questi rapporti di fraternità tra parrocchie, sul loro camminare insieme, nell’operatività pastorale condivisa. La Carta d’Intenti, maturata a seguito di un percorso di discernimento pastorale precedente (2021), ha osato tracciare una modalità di “Chiesa sinodale” come orizzonte entro il quale rinnovare la propria missione, la propria testimonianza evangelica, il servizio da donare sul territorio. Sono molti gli aspetti in cui definire le dimensioni reali della missione ecclesiale: la condizione fondamentale, quella che ne dice l’autenticità, è data proprio dalla tenuta del “camminare insieme” tra comunità parrocchiali vicine; è data anche da una collocazione, aperta su molteplici “futuri”, che non permettono di voltarsi indietro, avendo già messo mano all’aratro, ma di lasciarsi sospingere dal vento dello Spirito. In montagna e tra le nostre valli si diventa conoscitori dei venti, della loro lieve carezza e della loro forza. È la “prova della fede” verso cui la nostra Chiesa si inoltra con fiducia e con paziente cura vicendevole.

+ Renato, vescovo