A cura di don Claudio Centa

L’Archivio Diocesano e le visite pastorali

Una fonte per la passata vita religiosa delle comunità parrocchiali nei verbali delle visite pastorali

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Una fonte di notevole interesse per la passata vita religiosa delle comunità parrocchiali è indubbiamente costituita dai verbali delle visite pastorali. Tali fonti offrono dati importanti anche circa la vita economica delle comunità paesane e circa il patrimonio artistico delle chiese.

Il più antico verbale di vita pastorale svolta in diocesi di Feltre pervenuto a noi è del 1518. A svolgere la visita fu il vicario generale Giovanni Battista Romagno accompagnato dal cancelliere, il laico Giovanni Zanetelli, notaio pubblico.

La prima località visitata fu la parrocchia di Primolano, all’imboccatura della Valsugana. Nel corso del mese di luglio il vicario passò in rassegna tutte le comunità della Valsugana, quindi il Tesino, per concludere la visita nella pieve di Primiero ai primi del mese di agosto.

È suggestivo notare che il più antico verbale che ci è pervenuto sia della visita alla più piccola delle parrocchie che componevano la diocesi feltrina di quell’epoca.

Verbali riguardanti parrocchie ancor oggi appartenenti alla nostra diocesi sono dell’anno seguente, il 1519, quando il vicario visitò la pieve di Servo (22-23 luglio), poi quella di Lamon (24-25 Luglio) e sul finire dell’anno la curazia di Pedavena (18 dicembre).

Nella foto si può vedere il più antico verbale giunto fino a noi. Così suonano le prime cinque righe che inaugurano i verbali di questa visita pastorale svolta poco più di mezzo millennio fa’:

Die 8 iulii 1518
Inventarium bonorum mobilium sacrorum repertorum in ecclesia parrochiali / Sancti Bartholomei de Primolano factum per Reverendum Decretorum Doctorem Ioannem Baptistam / de Romagno vicarium in spiritualibus generalem Reverendissimi D. D. cardinalis / Campegii et episcopi Feltrensis scriptum per me notarium et cancellarium infrascriptum.

Come si vede il verbale si apre immediatamente con l’inventario degli oggetti sacri conservati nella sacrestia e nella chiesa. È da tenere presente che queste prime visite pastorali avevano un’attenzione più amministrativa che pastorale; ci informano più sulle strutture che sulle persone: per paradosso noi siamo perfettamente informati sul numero delle tovaglie conservate nelle sacrestie, ma raramente il visitatore ha registrato i nomi dei preti viventi nelle parrocchie. La visita aveva poi il vantaggio di portare in loco il tribunale vescovile: il vescovo o, in questo caso, il suo vicario celebrava processi matrimoniali, dirimeva contenziosi tra le comunità o tra fedeli e parroco, affrontava questioni concernenti la disciplina del clero.

A metà del secolo, morto il vicario Romagno, il vescovo Tommaso Campeggi creò vicario generale Biagio Guillermi, canonico arcidiacono della cattedrale. Il nuovo vicario aveva appena 29 anni e mostrò un genio innovatore nello svolgere la visita pastorale nel 1556: si dedicò all’esame di ogni singolo sacerdote residente nelle parrocchie, secondo un questionario. Ebbe poi il grande merito quel giovanissimo vicario di mettere a fuoco per la prima volta l’entità delle infiltrazioni luterane in diocesi.

Il verbale di Primolano, di cui abbiamo offerto la riproduzione fotografica, ha la seguente segnatura:

ADF, Cancelleria Vescovile, Atti Vari, 10, 614r.

Questo ci dà modo di dire alcune parole sulla serie di maggior consistente dell’Archivio. Essa fa parte del fondo Cancelleria vescovile. Questo ufficio di primaria importanza nel disbrigo degli affari di governo diocesano, raccolse il suo materiale, ricevuto e prodotto, in alcune serie, la più importante delle quali è appunto quella degli Atti Vari.

Questa serie è composta di 352 pezzi: 2 buste, mentre gli altri 350 sono, per la maggior parte, volumi o, in numero minore registri. Vediamo rapidamente cosa si intende con questi termini.

Registro: fascicoli in bianco, rilegati insieme, sui quali vengono trascritti per esteso o in sunto i documenti o registrati gli atti. Vi sono nella serie registri di conferimento di feudi o di collazioni di benefici.

Volumi: raccolta di documenti prodotti indipendentemente tra loro in singoli fogli e fascicoli e in un secondo momento rilegati insieme. Vi sono così volumi che raccolgono verbali di processi, mandati di comparizione, dispense matrimoniali ecc.

Buste: contenitori, solitamente di cartone, nei quali vengono conservati in senso verticali fogli sciolti o pezzi di minore entità.

Nella seconda foto il volume in cui sono conservati, in parte, i verbali della visita del 1518, dal momento altri verbali vergati in quell’occasione vennero rilegati nel volume 11. Questi 350 volumi sono composti di una media di 1.000 fogli l’uno e misurano cm 24 in larghezza e cm 34 in altezza e il loro materiale giunge sino alla fine del Settecento. Il lettore può rapidamente rendersi conto di quale immensa mole documentaria è la serie, a cui ho accennato.

I verbali delle visite del Cinquecento sono conservati in questi volumi, mentre sarà con il vescovo Rovellio (1584-1610) che si inaugurerà una registrazione indipendente delle visite pastorali.

Gli inventari, i calendari e le mappe dei tragitti delle visite del Cinquecento in: C. CENTA, Una dinastia episcopale nel Cinquecento: Lorenzo, Tommaso e Filippo Maria Cempeggi vescovi di Feltre (1512-1584), Roma 2004, pp. 1901-1924.