«Gesù si pone ai piedi di ciascuno di noi manifestando un amore che suscita amore perché anche noi possiamo fare come lui ha fatto a noi. Siamo qui per accogliere l’amore senza fine di Gesù per noi»: questo uno dei messaggi dell’omelia tenuta ieri sera dal vescovo Renato in Cattedrale a Belluno, durante la celebrazione della Messa “nella Cena del Signore”. Nei suoi ultimi giorni – ha sottolineato il VEscovo – Gesù porta a compimento quanto gli è stato affidato dal Padre, cioè il suo amore senza limiti, un amore che ha cambiato i tempi della storia e che si è compiuto con il dono che Gesù ha fatto di se stesso, della sua stessa vita, «fino alla fine».
Nel ricordare la possibilità di accogliere questo amore senza fine e fino alla fine il Vescovo ha poi citato la lettera di san Paolo ai Corinzi che era stata appena letta sottolineando che l’apostolo ci coinvolge in questo amore («Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga») un amore che svela la nostra verità, che dà risposta al nostro essere nel mondo, alle nostre gioie e ai nostri dolori perché l’Eucarestia porta a compimento la nostra vita «finché egli venga».
Gesù torna al Padre e al suo amore coinvolgendoci tutti perché nelle nostre profondità siamo stati raggiunti dal suo amore che è anche la nostra storia.
La lavanda dei piedi – ha concluso il Vescovo – spiega tutta la missione di Gesù che si pone ai piedi di ciascuno di noi e chiede di lavarci, manifestando un amore che suscita amore, un amore che si dà perché la nostra libertà sia sostenuta e diventi inizio d’amore, perché anche noi possiamo fare come lui ha fatto a noi.