Un giovedì santo diverso

Rinviata la Messa crismale - Invito a un incontro online
23-03-2021

 

Al Presbiterio e ai Diaconi

 

Carissimi presbiteri e diaconi,

ci stiamo avvicinando alla celebrazione annuale della Pasqua e ciò comporta un impegno di preparazione non indifferente. Mi inserisco, dunque, con questo mio scritto in tale contesto. Ma il pensiero resta ancora fisso sugli eventi degli ultimi giorni e faccio riferimento agli sviluppi dei contagi che ci hanno riguardato da vicino. I nostri confratelli don Giovanni Unterberger e don Elio Larese hanno concluso il loro pellegrinaggio terreno. In Seminario gregoriano e tra il Capitolo della Cattedrale la sensazione del vuoto lasciato è intensa. Nei giorni precedenti alla celebrazione delle esequie abbiamo constatato la moltitudine di persone addolorate per la morte di questi confratelli.

Abbiamo, così, raccolto un carico di bene di cui siamo grati e che ci induce a ritrovare coesione e fiducia. Mai il Signore ci esonera dalla sua chiamata e dalla missione a cui ci ha iniziati. Seppure viviamo giorni difficili, «Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!» (2Cor 6,2). Questo appello dell’inizio della Quaresima si concretizza nelle situazioni reali in cui siamo immersi. Il ricordo dei confratelli che ci hanno lasciato ci induce a riconoscere il “laboratorio di bene e di Grazia” che ognuno di noi è nella sua concreta vicenda di vita e di ministero. Nell’avvicinarci alla Pasqua cerchiamo di raccontare e donare “storie di salvezza” e di riconoscere noi stessi in tale condizione. Ci incoraggi Maria che, nonostante il sentirsi inadeguata, ha saputo riconoscere, fin dall’inizio della sua chiamata, che: «Grandi cose ha fatto in me l’onnipotente e santo è il suo nome». Questo è possibile, poiché la nostra reale “consistenza” è il Signore che ci ha chiamato alla vita e al ministero, anche se abbiamo i segni della stanchezza e i sintomi della sfiducia, addirittura a partire dalle nostre fragilità e cadute.

Valutata la situazione in cui siamo – rappresentata dall’essere in “zona rossa” – ma, oltre questo, per non esporci a rischi ulteriori e per evitare forme di assembramento – dopo un confronto avuto con i vicari foranei – ritengo opportuno sospendere la celebrazione della Messa crismale, programmata per giovedì mattino 1 aprile. Rimandiamo a data da destinarsi, lungo il Tempo di Pasqua, tale celebrazione.

Però, visto il momento delicato che viviamo, ci diamo un appuntamento online il Giovedì santo 1 aprile, a partire dalle ore 11.00 per aiutarci a riconoscere l’azione di bene e di Grazia che il Signore va attuando anche tramite il nostro ministero di presbiteri e diaconi.

Ci dedicheremo 45 minuti di testimonianza, ascolto e preghiera. Vogliamo porre questo segno di vicendevole ricordo, di reciproco incoraggiamento, di affidamento orante nel giorno in cui facciamo memoria dell’Ultima Cena di Gesù e siamo invitati a rivitalizzare il suo testamento d’amore e, con l’Eucaristia, il dono del ministero.

Per le altre attenzioni da avere e da attuare con il massimo di impegno e di vigilanza, vi rimando alla lettera del 6 marzo (oggetto: in vista della Settimana santa). Inoltre sul sito della diocesi potete trovare raccolte le indicazioni da ricordare anche ai fedeli per la partecipazione in presenza in parrocchia alle varie celebrazioni della Settimana santa.

Vi chiedo di essere molto precisi nell’applicazione delle disposizioni per la distribuzione dell’Eucaristia. Ci sono ancora alcune segnalazioni con lamentele circa la modalità con cui si compie tale rito (in allegato potete trovare le indicazioni diocesane).

Sarà un momento importante e delicato la celebrazione del Sacramento della Riconciliazione con la confessione generale e l’assoluzione in forma collettiva dei peccati. Sarebbe opportuno che in parrocchia si evidenziasse il giorno in cui si celebra la Riconciliazione e si caratterizzasse come “giornata penitenziale”.

In Cattedrale a Belluno la celebrazione inizierà alle ore 17.00 di martedì 30 marzo. Sarà teletrasmessa in diretta da Telebelluno. Il motivo della diretta è per offrire la possibilità di un momento accompagnato per le persone che non possono partecipare in presenza nella propria parrocchia, così che possano vivere un momento celebrativo con la possibilità della “contrizione” dei peccati e la richiesta personale del perdono.

Nel salutarci formuliamo un pensiero di vicinanza e di preghiera per i confratelli ammalati, alcuni dei quali con il contagio da Covid-19 e degenti in ospedale.

Che il Signore ci benedica!

Belluno, 23 marzo 2021

+ Renato, vescovo