Le omelie del triduo pasquale

Le riflessioni del vescovo Renato durante le celebrazioni pasquali

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La celebrazione della Riconciliazione

Nella serata di mercoledì 13, in Cattedrale, si è tenuta la celebrazione della Riconciliazione per più penitenti con confessione e assoluzione generale, trasmessa in diretta da Telebelluno: anche gli spettatori sono stati invitati a unirsi alla celebrazione tramite un atto di sincera richiesta di perdono al Signore personalmente (l’atto di contrizione). Nella sua meditazione, il Vescovo ha preso spunto dal brano del vangelo in cui è raccontata l’unzione di Betania. In modo particolare ha sottolineato:

Questa sera, come Maria, possiamo diventare protagonisti di gesti d’amore… Potremmo dire che addosso a Gesù, mentre lui oltrepassa la morte e approda alla vita risorta in Dio, i nostri peccati diventano aroma e profumo di vita. Ci ha detto la lettera agli Efesini: «Siamo infatti opera sua, creati in Cristo Gesù per le opere buone, che Dio ha preparato perché in esse camminassimo». Continua a leggere…

La Messa crismale

Dopo i due anni della pandemia, nella mattinata del giovedì santo la Messa crismale torna nella sua collocazione liturgica tradizionale. Il Vescovo, attorniato dal suo presbiterio e dai diaconi, presiede in Cattedrale la celebrazione che più di tutte manifesta la realtà della Chiesa locale. Durante la celebrazione vengono benedetti gli oli santi e viene consacrato il crisma. Nell’omelia il Vescovo si è ispirato al profumo del crisma, commentando:

Oggi c’è un olio profumatissimo nelle nostre povere mani […] C’è un olio di esultanza per cui «lo Spirito del Signore è sopra di me», sopra di noi tutti. È un’unzione che penetra nelle nostre povertà, nelle nostre prigionie, nelle nostre cecità, nelle nostre oppressioni. Quest’olio dello Spirito le sta cercando, addirittura ce le sta chiedendo. Esso è dato per tutte queste situazioni della nostra umanità che si sente spogliata e svuotata, come appare Gesù nei giorni di passione che stiamo vivendo, in tutta la verità della sua umanità […] È vero, oggi tante situazioni incomprensibili e ingestibili – in particolare il contesto di guerra che ci scuote in profondità – ci rendono inermi, impauriti e scoraggiati. Proprio in questo tempo il Signore Gesù ci affianca. Egli ci sta accostando: è questo l’annuncio liberante della sua passione e della sua Pasqua. Continua a leggere…

 

Nella Cena del Signore

La celebrazione della Messa “in Cena Domini” porta ogni comunità cristiana nel Cenacolo, laddove si scopre «la verità del nostro diventare suoi discepoli, la verità del nostro fare comunità». Il Vangelo di san Giovanni ci pone davanti agli occhi il ritratto del Maestro chino sui piedi dei discepoli.

L’evangelista ci avverte che si tratta di amore: Gesù amava «i suoi che erano nel mondo». Lo ha fatto «sino alla fine». Potremmo dire: al massimo, ossia fino al compimento, di più non si poteva. Chi vuole conoscere l’amore, apprendere l’arte di amare, deve avvicinarsi al mistero di quella cena suprema di Gesù. Continua a leggere…

 

In passione Domini

Dopo la lettura della Passione secondo Giovanni, il Vescovo ha ripreso l’amorevole gesto dell’unzione di Betania collegandolo con l’unzione rituale del cadavere di Gesù compiuta da Nicodemo.

Non dimentichiamo mai questa storia di affetti, di amicizia, di amore, di cura! Spesso l’abbiamo rimossa, considerata marginale con gesti secondari. E, invece, comprendiamo che così Gesù ha imparato a morire sulla croce, raggiunto e sorretto non da eroi o da potenti, ma da donne e uomini che lo avevano considerato molto nel loro cuore, anche se non erano i primi tra i discepoli. Continua a leggere…

 

Veglia pasquale

Nella notte di Pasqua il Vescovo ha sottolineato una comunicazione assolutamente nuova «che va diretta al cuore e centra il bersaglio più delicato e vulnerabile delle nostre persone»:

Il Risorto è un cammino che inizia: scopriamo giorno dopo giorno che la nostra vita ha bisogno di questo oltrepassarsi, di un trascendersi, di un uscire da noi stessi… Sì, nel buio di questa notte ci è stato cantato che è Lui, il Risorto, ad aprire “oltre” la nostra vita… Continua a leggere…

 

Al mattino di Pasqua

La prima celebrazione della domenica di Pasqua è fissata nella Concattedrale di Feltre. Il Vescovo nell’omelia commenta il racconto di Giovanni, con l’annuncio degli angeli:

…ecco un passaggio radicale in questa loro corsa e visita al sepolcro, un primo stravolgente annuncio: «Non è qui. È risorto». Se è così, tutto cambia. Occorre ricominciare, ripartire, ripensare tutto. Non è più come prima. Continua a leggere…

 

Al tramonto di Pasqua

La Messa vespertina della domenica di risurrezione è caratterizzata dal racconto dell’apparizione sulla strada da Gerusalemme ad Emmaus. Nella sua riflessione il Vescovo ha notato:

L’inizio della Risurrezione non provoca rumore, non giunge come un trionfo che si impone, non esplode contro qualcuno, non ha nemici da sbaragliare. È, invece, una chiamata del cuore, un’apertura e una disponibilità che interpella in profondità il nostro vivere. È una “pasqua”, un passaggio della nostra fede che cambia radicalmente quello che siamo. Continua a leggere…