Un amore così esile e fragile

Le omelie del Vescovo durante le celebrazioni natalizie

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È apparsa la grazia di Dio

Omelia nella Messa della notte

«La grazia di Dio [che è apparsa] porta salvezza a tutti e ci insegna […] a vivere in questo mondo». Sembra un’annotazione marginale. L’abbiamo ascoltata nella seconda lettura. Appartiene a una lettera attribuita all’apostolo Paolo e scritta a Tito. Probabilmente all’incirca 75 anni dopo la nascita di Gesù. Tito apparteneva alla comunità dei discepoli che viveva a Creta. Siamo anche fuori dei confini della Palestina del primo secolo. Questa lettera sembra avvicinarsi a noi nel tempo e nello spazio. Mi ha personalmente suscitato una domanda per tutto quello che sta succedendo in questo nostro mondo, per lo smarrimento che spesso si annida nei nostri pensieri e nei nostri sentimenti, anche nelle nostre relazioni. Siamo stati, infatti, molto colpiti, negli ultimi tempi, da molteplici forme di violenza, come se questa si sia ulteriormente intensificata. La sensazione che essa possa prendere il sopravvento, travolgendo il tessuto di bene già maturato, è possibile in noi; addirittura innesca nuove paure. Continua a leggere…

 


Abbiamo vissuto giorni difficili

Omelia nella Concattedrale di Feltre

Abbiamo vissuto giorni difficili: tutto ciò che è avvenuto in forza e in nome della violenza ci ha profondamente turbati, forse anche spaventati. Abbiamo visto l’irrazionale forza travolgente che si è abbattuta contro la vita. Ha avuto il sopravvento una sorta di sopraffazione che ha spiazzato la vita e ha cercato di annientarla, non solo in terre lontane, ma anche in territori vicini e conosciuti. Non possiamo ignorare tutto questo, tantomeno abituarci a questo stato di cose. Proprio per questo giunge la celebrazione del Natale. Ne abbiamo assoluto bisogno. Continua a leggere…


La forza dell’inizio

Omelia in Cattedrale a Belluno

Al termine di questo giorno mi chiedo quale avrebbe potuto o dovuto essere la celebrazione odierna del Natale. Che cosa abbiamo celebrato, che cosa abbiamo vissuto? Ieri un commentatore scriveva in un quotidiano: «Il Natale conserva un significato anche per i non credenti. Esso attesta la forza dell’Inizio. In un mondo che sembra abbandonato alla violenza, qualcosa di nuovo può iniziare. Anche nel buio della disperazione può aprirsi una speranza. Si tratta dell’apertura alla novità, contrapposta alla ripetitività di ciò che è sempre stato. Quella nascita in una capanna, chiunque vi sia nato, non è una favola, una magia, un mito, ma accadimento storico». Continua a leggere