L’avvicinarsi della festa di san Martino di Tours – patrono della nostra diocesi, insieme ai santi Vittore e Corona – diventa un duplice invito che il Vescovo ha fatto pervenire al presbiterio, ai diaconi e ai vicepresidenti dei Consigli pastorali parrocchiali di tutta la diocesi.
1. La festa di san Martino
Il primo invito – in ordine cronologico – riguarda la celebrazione eucaristica, che si terrà in Cattedrale venerdì 11 novembre, alle ore 10.00. Quest’anno sono invitate le comunità parrocchiali della convergenza foraniale di Agordo-Livinallongo, per il tradizionale pellegrinaggio verso quell’edificio, che rappresenta il convergere in unità della Chiesa locale.
Assieme a esse, sono invitati in modo particolare i rappresentanti dei consigli pastorali parrocchiali, i vicepresidenti o altri componenti. Nella solenne celebrazione saranno invitati a compiere un segno, che darà espressione all’avvio delle collaborazioni tra le parrocchie. La celebrazione segna infatti l’inizio della “prima fase” dell’anno pastorale, che – spiega il Vescovo – impegnerà «le parrocchie a concretizzare» i primi passi di collaborazione «indicati nella Carta d’Intenti (2021) e conforme alla Mappa delle parrocchie che collaborano in pastorale».
2. I giorni del presbiterio
Il secondo invito riguarda in modo particolare i preti e i diaconi, ai quali vengono ricordati i “Giorni del presbiterio 2022”, in programma dal 14 al 17 novembre; tema del convegno sarà la parabola evangelica: «Il seminatore uscì a seminare».
Non manca nella lettera del Vescovo un ricordo di don Mario Carlin, spentosi centenario nella notte del 4 novembre: «La sua figura ci incoraggia a riprendere fiato e nutrire in noi una sana speranza. Dico questo anche in riferimento al non semplice contesto pastorale che viviamo in questo tempo. C’è un servizio di reciproco incoraggiamento e aiuto che fa parte del nostro ministero e trova ragione nella nostra vocazione al servizio del Vangelo». Proprio come don Mario fece nel giovedì santo del 2021, quando la pandemia mordeva pesantemente e «la sua voce lenta e profonda incoraggiava tutti a vivere con sollecitudine il ministero».